Le schede tecniche di DEMOCAPRA: le attrezzature dell’allevamento caprino – Ruminantia – Web Magazine del mondo dei Ruminanti

2022-10-26 12:45:32 By : Mr. John Zhang

Le attrezzature dell’allevamento caprino variano a seconda della modalità di gestione del gregge e del sistema alimentare adottato. Un allevamento stallino, che non prevede il pascolo, presenterà attrezzature differenti da un gregge condotto con un regime alimentare a base di fieno e cereali in inverno e solo pascolo nella stagione estiva. Inoltre, a parità di modalità gestionali, esistono molteplici attrezzature e differenti modalità di sistemazione. L’allevatore deve quindi scegliere delle attrezzature che agevolino e velocizzino il lavoro dell’operatore, favorendo così una più efficiente organizzazione del lavoro.

La suddivisione in lotti del gregge comporta l’installazione di cancelli divisori nei diversi box dell’allevamento. Per rendere pratiche le operazioni di stalla (rabbocco della lettiera, spostamento lotti di animali, rimozione del letame, ecc.) è consigliabile installare cancelli tra loro compatibili e rimovibili, ovvero che presentino la stessa altezza e larghezza ed il medesimo sistema di fissaggio al muro. Requisito fondamentale dei cancelli divisori e di quelli di accesso ai box è inoltre il sistema di chiusura, che non deve essere manipolabile dalle capre (spesso si utilizzano dei normali chiavistelli bloccati con dei moschettoni).

I sistemi per contenere gli animali nei box ed evitare che invadano la corsia di alimentazione sono principalmente due: le catture e le staccionate con tubi metallici. Le catture sono attrezzature che consentono di bloccare un animale singolo o più animali contemporaneamente (a seconda del modello di cattura) lungo il fronte mangiatoia allo scopo di:

Costruita in metallo o in legno, normalmente ogni cattura prevede un fronte mangiatoia (spazio occupato frontalmente dall’animale mentre è contenuto) di 35-40 cm per capra adulta. Durante la fase di progettazione della stalla è necessario considerare almeno due catture in più rispetto al numero di animali stabulati nel box, per garantire una postazione libera a ciascun animale in fase di contenimento, evitando lotte per la postazione migliore.

Le staccionate di tubi metallici sono invece dei sistemi di contenimento degli animali nei box più semplici ed economiche rispetto alle catture, costitute da tubi metallici giuntati tra loro ad altezze variabili a seconda degli animali allevati (razza e categoria) e dell’altezza della lettiera. Queste attrezzature non consentono il contenimento dei singoli animali, ma semplicemente separano il box dalla corsia di alimentazione lungo la linea del fronte di alimentazione. Importante: in assenza di catture, per evitare l’eccessiva competizione in fase alimentare, prevedere un fronte mangiatoia per capra adulta pari a 50 cm.

La distribuzione degli alimenti è uno dei lavori più impegnativi in un allevamento caprino, poiché rappresenta mediamente il 45% del tempo totale di lavoro. Per questo motivo è estremamente importante progettare sistemi di distribuzione efficienti, che permettano di ottimizzare i tempi di lavoro. Questa necessità ha dato la spinta per una continua e rapida evoluzione della meccanizzazione delle fasi di distribuzione di foraggi e concentrati nel settore caprino.

La scelta del sistema di distribuzione degli alimenti varia in funzione delle dimensioni del gregge e della tipologia e della quantità di foraggi e concentrati da distribuire. Negli allevamenti di piccole dimensioni (≤ 60 capi in lattazione) la distribuzione dei foraggi e dei concentrati avviene in mangiatoie di legno o metalliche, che presentano un prezzo di acquisto contenuto a fronte del maggior tempo richiesto quotidianamente per la loro pulizia e riempimento. È comunque necessario considerare una larghezza del corridoio di alimentazione adeguata per facilitare le operazioni di riempimento e svuotamento della mangiatoia che saranno ripetute più volte nel corso della giornata, richiedendo un cospicuo impiego di tempo a vantaggio del frazionamento della razione. Nelle aziende di medie e grandi dimensioni la distribuzione di foraggi e concentrati avviene in maniera sempre più meccanizzata. Il tipo di distribuzione di alimenti deve quindi essere definito in fase di progettazione e/o ammodernamento della stalla evitando così di incorrere in vincoli e/o inconvenienti legati alle dimensioni e all’organizzazione interna della struttura. In particolare, la distribuzione meccanizzata degli alimenti, siano essi foraggi o concentrati, richiede la messa in opera di un corridoio centrale di alimentazione con le seguenti caratteristiche:

– corridoio-mangiatoia: largo 4 m o più, è raccomandato in caso di distribuzione dei foraggi con un mezzo motorizzato (es. trattore più carro autocaricante, carro unifeed, srotolatori per balle di fieno, ecc.) negli allevamenti di taglia medio-grande. Questo sistema di alimentazione ben si adatta a tutti i tipi di foraggi, facilita e velocizza la distribuzione del foraggio (e del concentrato) e le operazioni di pulizia della corsia di alimentazione; per contro necessita di una struttura larga e di un maggior investimento in fase costruttiva della stalla.

La distribuzione meccanizzata dei concentrati è una soluzione sempre più ricercata dagli allevatori in alternativa alla distribuzione manuale in stalla o in sala di mungitura per risparmiare tempo e lavoro fisico, in particolar modo nei greggi di medie e grandi dimensioni. Nella tabella seguente sono descritte le caratteristiche ed i principali vantaggi e svantaggi delle quattro differenti soluzioni di distribuzione meccanizzata dei concentrati.

Il soddisfacimento del fabbisogno idrico è molto importante per le capre, soprattutto nei periodi più caldi, non solo per garantire un sufficiente livello di benessere, ma anche per permettere agli animali in lattazione di recuperare i liquidi emessi nel latte, e di esprimere quindi al massimo il loro potenziale produttivo. Se l’accesso al punto di abbeverata non è sufficiente, le capre saranno costrette ad attendere il proprio turno per bere (ponendosi in coda dietro alle altre): questo indicatore può essere utilizzato per individuare gli animali che soffrono la sete a causa del numero inadeguato di abbeveratoi.

Il fabbisogno idrico di una capra varia da 5 a 16 litri di acqua al giorno, in funzione del tenore in sostanza secca della razione, del livello produttivo e dello stadio fisiologico dell’animale e della temperatura e umidità registrate in stalla. Di conseguenza il numero e la ripartizione degli abbeveratoi nei box devono consentire alle capre un facile accesso all’acqua, che dovrà essere sempre pulita e con una temperatura minima di 10-12°C. Si raccomanda quindi l’installazione di 1 abbeveratoio per 20-25 capre in ciascun box ad un’altezza di 1,10 m con gradino sottostante per consentire l’abbeverata di tutti gli animali anche in condizioni di lettiera bassa ed evitare che l’abbeveratoio venga inquinato da feci o residui di fieno o paglia.

Nell’allevamento caprino si utilizzano principalmente due tipologie di abbeveratoi:

In alcuni allevamenti vengono anche installati abbeveratoi collettivi all’uscita della sala di mungitura per favorire la rapida reidratazione dell’animale. In questo caso, è necessario garantire un fronte di accesso alla vasca di minimo 3 cm/capo.

Gli abbeveratoi collettivi vengono anche nelle aziende che effettuano il pascolo, per soddisfare il fabbisogno idrico durante le ore trascorse all’esterno della stalla.

Scopri di più sul progetto DEMOCAPRA. Anche Ruminantia ha parlato del progetto in questo breve articolo.

DEMOCAPRA (2020) Schede tecniche DEMOCAPRA. Università degli Studi di Milano & Associazione Regionale Allevatori della Lombardia, Milano.