Il 19 prima conferenza di servizi con Comune e Provincia. L’impianto sfrutta il salto d’acqua dello storico mulino
ROVERBELLA. Potrebbe sorgere a Castiglione Mantovano la prima centrale idroelettrica del territorio roverbellese. Il progetto, presentato dalla società “Gabriele srl”, che ha sede a Porto Mantovano, sarà all’attenzione degli enti interessati, in primo luogo Comune e Provincia, nella prima conferenza di servizi convocata per il 19. L’impianto si propone di produrre mediamente 200mila kilowattore di energia elettrica l’anno sfruttando il salto d’acqua della fossa Molinella che si trova a sud del castello. La Provincia ha da tempo già concesso alla società la autorizzazione allo sfruttamento del tratto di canale. Da anni diverse società, soprattutto dell’arco alpino, dopo avere sfruttato le potenzialità dei grandi cosi d’acqua montani hanno rivolto la loro attenzione ai canali di pianura che, pur avendo mediamente poca pendenza, oggi sono sfruttabili ai fini della produzione di energia elettrica grazie al miglioramento delle prestazioni degli impianti. Il “micro-idroelettrico” sfrutta i punti dove già esistono salti d’acqua, generalmente creati nel passato per le esigenze dei mulini. A Castiglione Mantovano la fossa Molinella è oggi sfruttata per i fini irrigui delle risaie ed è gestita dal consorzio di bonifica Territori del Mincio. A nord della storica riseria Schiavi già esiste un sostegno per ripartire la fossa in due rami irrigui. Il salto è di 2 metri e 5 centimetri ed oggi l’energia è dispersa con la caduta naturale dell’acqua in una cascatella. La società, grazie al progetto dell’ingegner Franco Garzon, di Rovereto, ha proposto una piccola centrale da 30 Kw di potenza (56 nel picco massimo) costituita da una semplice coclea inclinata con passo di 60 centimetri e distanza di 170 fra le lame, in modo da poter far passare i pesci grazie anche alla bassa velocità di rotazione (24 giri al minuto). Minime le modifiche che prevedono la costruzione di una piccolo edificio 3x4 che fungerà da cabina elettrica. La centrale non inciderà nemmeno sui livelli dell’acqua, il cui uso primario resterà quello irriguo.
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