Bolzano, barista uccisa in casa: si cerca il compagno. «Lei era sempre curata, ma da giorni non si truccava» - CorrieredelVeneto.it

2022-10-26 12:43:05 By : Ms. Cherry Guo

L’ingresso del condominio in cui è stato trovato il corpo (foto Zambello/LaPresse)

Simpatica e premuros a . Così i colleghi descrivono Alexandra Elena Mocanu , la 35enne barista trovata morta nel suo appartamento in viale Trieste a Bolzano . Da quasi sei mesi Alexandra lavorava al Top Bar del centro commerciale Centrum ma si era già fatta conoscere perché accoglieva tutti i clienti con un sorriso.

Piccoli segnali Sembrava serena ma qualcuno un segnale d’allarme l’aveva colto . «Da circa una settimana avevo notato che aveva smesso di truccarsi» , dice Anna che lavora in un negozio di estetica del centro commerciale . «Non scrivete il nome del negozio, con questi soggetti non ci sai mai», implora con gli occhi lucidi. «Era sempre molto curata, lo vedevo anche dalle sue storie sui social. Per questo mi ha colpito che da circa una settimana non si truccasse. Noi donne queste cose le notiamo», aggiunge. C ome tanti al Centrum, Anna si commuove quando parla di Alexandra. Lo stesso il ragazzo sudamericano che lavora nel negozio di telefonia. «L’avevo vista sabato quando sono andato a prendere il caffè, mai notato nulla di strano», dice. Nei negozi di abbigliamento la conoscevano meno ma tutte si augurano che l’assassino sia preso al più presto e che paghi per quello che ha fatto. «Abbiamo qui la macchinetta del caffè, non andiamo spesso al bar. Ma era sempre gentile , siamo sconvolte per quello che è successo», dicono le commesse di H&M e Pittarosso.

Sembrava serena ma qualcuno un segnale d’allarme l’aveva colto

Il maggiore indiziato per l’omicidio è compagno Avni Mecja, attualmente in fuga . Il 42 albanese ha vissuto a lungo a Verona dove ha rimediato qualche condanna tanto che aveva l’obbligo di dimora a Bolzano. I vicini hanno riferito di un litigio sabato pomeriggio , subito dopo potrebbe essere avvenuto l’omicidio. Poi Mecja ha contattato i familiari dicendo di essere in fuga . E sono stati proprio i familiari – che erano a conoscenza dell’obbligo di dimora - ad allertare la polizia . Gli agenti sono andati una prima volta nell’appartamento al civico 42 di viale Triste ma al citofono non ha risposto nessuno. A quel punto sono tornati coni pompieri che hanno sfondato la porta trovando il corpo di Alexandra avvolto in una coperta. Sarà l’autopsia a stabilire le cause e l’orario della morte ma, la procura di Bolzano ha diffuso ha un appello ai vicini a portare testimonianze utili a ricostruire la dinamica . Non è ancora chiaro cosa possa aver scatenato la furia omicida ma a guardare oggi il profilo social della coppia, uno per entrambi, qualche dettaglio inquietante emerge. Accanto alle foto di Avni e Alexandra sorridenti c’è una frase molto eloquente datata all’inizio di ottobre: «Ci sono persone che provocano la tempesta e poi si lamentano della pioggia» . Parole che, lette dopo quello che è successo, suonano come una triste profezia

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